
Il decreto Legge 7/2007, confluito nella Legge di Bilancio del 2008, ha introdotto la surroga del mutuo; cioè si da la possibilità ad un mutuatario di potersi spostare dalla sua banca ad un altro istituto di credito, che gli prospetta delle condizioni migliori delle attuali. La prima banca che ha provveduto all’erogazione del mutuo non può opporsi a tale trasferimento e non deve richiedere penali per l’estinzione anticipata dello stesso mutuo, in quanto è appunto un trasferimento e non un’estinzione. Tra l’altro la legge prevede che tale trasferimento avvenga entro trenta giorni lavorativi dalla data della richiesta; ma se non si dovessero rispettare tali tempistiche si provvederà ad un risarcimento dell’1% del valore residuo del mutuo, da applicare ogni mese o frazione del mese di ritardo. La nuova banca scelta dal mutuatario a sua volta non può richiedere spese di alcun genere, come ad esempio quelle di istruttoria, di perizia o di accertamenti catastali, e non può obbligare il cliente all’apertura di un conto corrente presso la stessa banca ne la domiciliazione dello stipendio, ma può non accettare tale pratica ed il richiedente dovrà ricercare un altro istituto; davanti al notaio il mutuatario può trasferire alla nuova banca la polizza assicurativa già stipulata con l’istituto di credito precedente, senza alcun onere. Si paga sola la tassa per il passaggio dell’ipoteca sulla casa da una banca all’altra, pari a € 35,00.
La surroga del mutuo prima casa permette al mutuatario di modificare o rivedere queste condizioni di credito: il tasso di interesse, lo spread bancario, la durata del mutuo e la sua tipologia, specificando che l’importo del finanziamento che si rinegozia non deve essere superiore al debito residuo.
Per richiedere la surroga basta inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno e comunicare al vecchio istituto di credito tale volontà. Secondo la legge Bersani la surroga può essere richiesta senza alcun limite, ma solitamente le banche che dovrebbero applicarla, se l’importo è basso e quindi di poco profitto, non sempre sono disposte ad accettarla. Infatti l’importo della surroga non “dovrebbe” essere inferiore ai 50/70 mila €uro, con una durata maggiore dei 5 anni. Tra l’altro se un soggetto cambia più di tre volte gli istituti di credito, le banche stesse non lo considerano un buon cliente, perché sosterrebbero delle spese per un mutuatario che magari, dopo un breve periodo, andrebbe a ricercare un’altra banca per lui più conveniente.
E’ consono richiedere la surroga quando il tasso che si sta pagando è superiore di un punto percentuale, almeno, dei tassi attualmente in essere, anche se a pochi anni dall’estinzione il risparmio potrebbe essere inesistente o veramente irrisorio.